Addio a Ugo Fabietti, ha insegnato l’antropologia a tutti

Addio a Ugo Fabietti, ha insegnato l’antropologia a tutti

Riporto il comunicato scritto da ANPIA (Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia) in merito alla scomparsa del famoso antropologo italiano Ugo Fabietti avvenuta il 7 di maggio. Riporto questo comunicato per ricordare uno dei primi antropologi che ho avuto la fortuna di conoscere e di studiare, ringraziandolo per il suo impegno rivolto verso il sapere antropologico e per la passione dimostrata nei confronti della disciplina antropologica. Dopotutto è anche merito, indiretto, di Ugo Fabietti se questo blog è stato creato ed esiste.

“Ci ha lasciati Ugo Fabietti antropologo e docente di antropologia culturale. Con Fabietti il primo impatto con la storia dell’antropologia, grazie ai suoi numerosi contributi scritti sulla storia e le interpretazioni antropologiche.

Per l’antropologia ha condotto ricerche nel deserto del Gran Nefud (Arabia Saudita), ha compiuto ricerche nel Pakistan del sud-ovest. Per l’accademia ha insegnato e coordinato programmi di dottorato e soprattutto ha insegnato a tutti l’antropologia culturale.

Con il Fabietti abbiamo affrontato le prove accademiche e quelle di campo, lo abbiamo ripreso dalla libreria per chiarire un dubbio e in modo familiare abbiamo ritrovato una risposta tra le parti sottolineate.

Oggi viene a mancare, e ripercorriamo un po’ tutti il percorso che abbiamo cominciato con l’antropologia nella nostra vita, le strade che abbiamo preso, le difficoltà che superiamo da quella prima scelta a oggi, alla conferma che quotidianamente compiamo nel mondo del lavoro.

Oggi ripensiamo che tutti siamo partiti da lì.

Grazie prof. Fabietti.

Le antropologhe e gli antropologi di ANPIA”

Pubblicato da Stefano

Chi sono? Domanda troppo difficile a cui rispondere. Per farla il più semplice possibile mi chiamo Stefano, sono una creatura selvatica di 28 anni e da che ho ricordo amo stare all'aperto, a contatto con l'ambiente naturale e soprattutto camminare nei boschi e in montagna. Il grande gioco della vita mi ha portato sui sentieri dell'educazione in natura e della pedagogia del bosco, ambito in cui sono attualmente in formazione. Prima di questo ho fatto tante cose, alcune più interessanti di altre e ho seguito quasi sempre i miei interessi, le mie passioni e la mia motivazione intrinseca, dall'antropologia alla controcultura punk per citare due degli ambiti che mi hanno formato come individuo negli ultimi dieci anni della mia vita, sempre accompagnato da una profonda tensione anarchica, una spontanea coscienza ecologista, una radicale critica alla civilizzazione e la curiosità verso tutte le forme in cui si incarna e manifesta la selvatichezza e il non-addomesticamento dell'essere umano, degli animali e della natura.