Partiamo dal titolo di questo articolo, che poi è a sua volta il titolo di un pamphlet scritto dall’antropologo americano David Graeber, uno dei primi teorici di quello che possiamo a tutti gli effetti definire il ramo anarchico dell’antropologia.
Ma chi è David Graeber?
Forse dovremmo partire proprio da lui per capire il perché de l’importanza e della possibilità di una teoria sociale come l’antropologia vicina e connessa alla filosofia/idea anarchica.
Graeber è appunto un antropologo americano, insegnante prima a Yale, da cui è stato espulso e licenziato nel 2005 a causa del suo attivismo politico e delle sue posizioni politiche radicali, e oggi alla London School of Economics.
Oltre al suo lavoro di docente universitario, Graeber è da annoverarsi tra i più attivi esponenti del movimento Occupy Wall Street e attivista con i vari movimenti no-global.
Passiamo ora alla seconda serie di domande, cos’è e in cosa consiste l’antropologia anarchica?
Che cosa rende compatibili e affini l’antropologia e l’anarchia?
Graeber da una risposta semplice e allo stesso tempo riduttiva: Antropologia e Anarchia si muovono sulla stessa strada poiché entrambe riconosco la molteplicità dei modi di pensare e delle categorie di pensiero proprie degli essere umani, ma sopratutto perché entrambe pongono al centro del loro studio e della loro riflessione la questione del potere.
Graeber non è certamente il primo Antropologo a parlare di anarchia, anche se forse è uno dei pochi a definirsi anarchico in senso stretto.
Uno dei primi antropologi a parlare di enclaves libertarie ed egualitarie fu Marcel Mauss, non certo uno che si definiva anarchico.
Il secondo importante antropologo per questo ramo di studi è stato certamente Pierre Clastres con il suo, seppur incompiuto studio sulle società senza e contro lo Stato, riportate nel suo saggio intitolato “L’anarchia Selvaggia”.
Ma di cosa si occupa precisamente questo ramo dell’antropologia?
Gli elementi principali di una teoria sociale anarchica possono essere racchiuse intorno a due principali filoni connessi tra loro: La questione del Potere e la questione dell’entità Statale.
A queste due questioni se ne possono collegare infinite altre tra cui: la nascita della gerarchia, una teoria sul capitalismo e l’alienazione, l’economia, la pedagogia.
Quindi, concludendo, cito proprio Graeber e il suo importantissimo pamphlet: ” Facciamo saltare i muri” cosi da render non solo possibile ma anche meritevole di studio e interesse accademico una teoria antropologica di stampo anarchico .E rifacendomi a Clastres, cosa sono le società “selvagge” che si oppongono alla formazione dell’entità statale, all’accumulazione di potere e alla diseguaglianza sociale se non degli esempi di anarchia?