Manifestazione nazionale #stopcasteller

Manifestazione nazionale #stopcasteller

Ripubblico il comunicato di chiamata della manifestazione nazionale #STOPCASTELLER organizzata dall’Assemblea Antispecista e da Scobi il 10 febbraio alle 14.00 a Trento. Lo ripubblico non solo per l’importanza di un momento di mobilitazione simile, ma anche perchè se l’intento di Nulmal è quello di parlare di tutte le forme di non addomesticamento e selvatichezza, le vicende e le fughe di orsi come Johnny-MJ5 o Papillon-M49 sono la riprova di come la liberazione animale non riguarda questi ultimi solamente come soggetti passivi dell’agire dei militanti e delle militanti antispecist*, ma come protagonisti della propria lotta per l’autonomia e la libertà. Mobilitarsi non per dare voce a chi non ce l’ha, ma per affiancarci alle voci e alle azioni degli animali non umani che resistono.

Per tutte le info, vi invito a seguire la pagina facebook dell’Assemblea Antispecista

Orso Johnny-MJ5 non corre più. Ci eravamo illuse che la sua fuga potesse durare per sempre, ma la stagione che stiamo vivendo non è quella dei “lieto fine”. Apparteneva a lui uno dei 3 corpi rinvenuti senza vita tra fine settembre ed inizio ottobre in Val di Non, la notizia è stata resa nota due giorni fa dall’Istituto Mach, che a quanto pare c’ha messo ben 3 mesi per portare a termine l’identificazione dei suoi resti.

Inconsapevolmente, con la sua fuga rocambolesca durata ben 7 mesi, Johnny ha contribuito in misura fondamentale alla creazione di un immaginario forte, che ha fatto interessare ed affezionare alle vicissitudini degli orsi trentini tantissime persone in tutta Italia e non solo. Nell’apprendere questa ennesima notizia sconcertante, non abbiamo più lacrime, solo tanta rabbia che brucia dentro. Dopo Fiona-F36 e Amir-M62, Johnny è, infatti, il terzo orso trovato morto su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti. A questo punto è evidente che continuare a parlare di coincidenze ha davvero poco senso.

A marzo 2023 Johnny, dopo essere stato coinvolto in uno scontro in Val di Rabbi con Alessandro Cicolini, che passeggiava in montagna accompagnato dal proprio cane, è stato il primo orso entrato nel mirino della Giunta leghista in questa seconda tornata persecutoria ai danni dei plantigradi dopo i “fasti” del 2020, anno in cui la PAT imprigionò al Casteller M57 e Papillon-M49. Per altro, le circostanze dell’incidente del 5 marzo non furono mai chiarite (e mai lo saranno, “essendo cessata la materia del contendere”), tanto che durante l’udienza del TAR dello scorso 14 dicembre in diversi interventi da parte dei legali delle associazioni animaliste, si era parlato di quanto fumosa fosse stata all’epoca la ricostruzione dei fatti.

Dopo di lui altri orsi finirono sulla “lista nera”: l’orso Amir-M62 e l’orsa Gaia-JJ4, immediatamente dopo l’incidente avvenuto a Caldes, e l’orsa Fiona-F36, pochi mesi dopo. Come ben sappiamo, Gaia venne subito catturata e condotta al Casteller, mentre sia Amir che Fiona vennero entrambi trovati morti a meno di un mese dall’emissione dell’ordine di incarcerazione. È davvero incredibilmente fortunato il presidente Fugatti: basta che focalizzi la sua attenzione su un orso e questo, misteriosamente, muore!

In Trentino sta succedendo qualcosa di estremamente inquietante, di cui attiviste e attivisti di tutta Italia dovrebbero urgentemente farsi carico. Mai e poi mai ci saremmo immaginate che un giorno ci saremmo trovate nella situazione in cui gli orsi richiusi nelle diverse strutture detentive della PAT sarebbero stati gli unici al riparo dall’essere uccisi. Riceviamo quotidianamente confidenze, mezze voci, più o meno fondate, che in diverse valli ci sono persone che raccontano apertamente che gli orsi realmente uccisi da onesti cittadini insigniti dal mandato popolare sarebbero almeno il doppio di quelli ritrovati. Tutto questo ci fa orrore, ma non ci stupisce: è la tipica mentalità del “paroni a casa nostra”, la messa in pratica del “fai da te” in più occasioni evocato dalle stesse istituzioni. E mentre la strage, indisturbata, prosegue a spron battuto, tanti valligiani continuano a frignare sostenendo che il futuro della vita in montagna sarebbe ormai compromesso dalla convivenza forzata con orsi e lupi e richiedono per questo misure “più energiche”. Per dar loro un contentino, la cricca leghista al governo della Provincia, non solo sembra chiudere un occhio su queste continue sparizioni, ma addirittura si appresta a presentare ed approvare una “legge ammazza-orsi” per ucciderne fino a 24 nel corso dei prossimi 3 anni. Il tutto, dicono, col benestare della solita, sempre più impresentabile, ISPRA. Un atteggiamento ideologico e ascientifico che porterà in poco tempo a una nuova estinzione degli orsi in Trentino.

Sabato 10 febbraio, scenderemo nuovamente in piazza a Trento per una manifestazione nazionale che speriamo altamente partecipata, perché anche se non conosciamo i nomi degli esecutori materiali di questa strage, sappiamo benissimo chi sono i mandanti e non possiamo non far sentire la nostra voce. Il momento di mobilitarsi e di agire è adesso, se non facciamo nulla presto Fugatti avrà vinto su tutta la linea, perché non ci sarà più nessun orso con cui convivere.

Pubblicato da Stefano

Chi sono? Domanda troppo difficile a cui rispondere. Per farla il più semplice possibile mi chiamo Stefano, sono una creatura selvatica di 28 anni e da che ho ricordo amo stare all'aperto, a contatto con l'ambiente naturale e soprattutto camminare nei boschi e in montagna. Il grande gioco della vita mi ha portato sui sentieri dell'educazione in natura e della pedagogia del bosco, ambito in cui sono attualmente in formazione. Prima di questo ho fatto tante cose, alcune più interessanti di altre e ho seguito quasi sempre i miei interessi, le mie passioni e la mia motivazione intrinseca, dall'antropologia alla controcultura punk per citare due degli ambiti che mi hanno formato come individuo negli ultimi dieci anni della mia vita, sempre accompagnato da una profonda tensione anarchica, una spontanea coscienza ecologista, una radicale critica alla civilizzazione e la curiosità verso tutte le forme in cui si incarna e manifesta la selvatichezza e il non-addomesticamento dell'essere umano, degli animali e della natura.