Trees are friends: a zine on building treehouses

Trees are friends: a zine on building treehouses

I movimenti di occupazione delle foreste a difesa della deforestazione, della distruzione ambientale e del saccheggio delle risorse naturali da parte delle grandi industrie dell’estrattivismo hanno fatto storia in tutta Europa e non solo negli ultimi dieci e più anni, da Hambach fino ad Atlanta. Visto che l’azione diretta legata a doppio filo con la lotta ecologista radicale ritengo sia più attuale che mai come pratica percorribile, pubblico la traduzione dell’introduzione ad una fanzine intitolata Trees are friends: a zine on building treehouses, scritta da alcun* compagn* un paio di anni fa in merito alle tecniche per costruire piattaforme aree e case sugli alberi. In fondo all’articolo potete anche scaricare il testo completo dalla fanzine, da leggere e diffondere il più possibile.

Questa fanzine è stata scritta nell’inverno 2021/22 come tentativo di raccogliere e condividere la conoscenza del nostro movimento in merito al vivere e costruire sugli alberi.
Non siamo né ingegneri né arboricoltori. Abbiamo acquisito la nostra conoscenza vivendo di occupazioni, provando cose e commettendo errori. Se ritieni che alcune informazioni in questa fanzine siano sbagliate è molto probabile che sia così, quindi non fidarti di questa fanzine più del necessario. Stiamo tutti ancora imparando e commettendo errori.
Non spieghiamo qui come arrampicarsi, fare nodi o altre cose basilari che dovresti sapere prima di costruire una casa sull’albero. Sarebbe comunque una merda imparare ad arrampicare tramite un libro. Se non conosci ancora queste abilità, visita un’occupazione esistente o mettiti in contatto con un gruppo di arrampicata nelle tue vicinanze. Lo scopo di questo testo non è quello di spiegare tutto partendo dalle basi, ma di aiutare le persone che hanno già qualche idea sull’arrampicata sugli alberi a costruire case sugli alberi belle e sicure.
Abbiamo esperienze con case sugli alberi che rimangono solo per pochi mesi o anni. Dopodiché o sono arrivati i poliziotti con le loro macchine e hanno distrutto tutto oppure la lotta è stata vinta e le case vengono demolite (di solito è la prima opzione). Se vuoi costruire una casa sull’albero in un luogo diverso da un’occupazione ed è destinata a durare a lungo, potresti dover fare alcune cose in modo diverso da come le descriviamo qui.
Abbiamo raccolto le nostre esperienze soprattutto in occupazioni in Germania e nei paesi vicini. Al momento della stesura di questa fanzine esistono circa 10 occupazioni forestali solo da queste parti e altre ancora in altri paesi. Pertanto è nata l’idea di scrivere delle esperienze di costruzione sugli alberi in modo che più persone nel nostro movimento possano costruire in autonomia sugli alberi senza dipendere da pochi individui esperti di occupazioni precedenti.
Dopo la lotta intorno alle occupazioni delle foreste di Hambach e Dannenrod e i loro grandi sgomberi, possiamo osservare che nella nostra regione un movimento di occupazioni di foreste e terre sta prendendo forma. Ma se vogliamo davvero essere un movimento in grado di proteggere le foreste e confrontarsi con lo stato e il capitale, dobbiamo lavorare su questo. Abbiamo molte occupazioni e ora è il momento di lavorare su strutture di comunicazione, basi sicure, sviluppo di nuove tattiche, pensiero strategico e capacità di coinvolgere nuove persone e condividere competenze. Questa fanzine è un tentativo di prendere parte a questo processo. Per favore condividi questa fanzine quanto vuoi.

Per scaricare e leggere la fanzine in lingua inglese clicccare qui: https://earthfirstjournal.news/wp-content/uploads/2022/06/8171a7cd-ea9b-47d4-b46a-047a37405125.pdf

Pubblicato da Stefano

Chi sono? Domanda troppo difficile a cui rispondere. Per farla il più semplice possibile mi chiamo Stefano, sono una creatura selvatica di 28 anni e da che ho ricordo amo stare all'aperto, a contatto con l'ambiente naturale e soprattutto camminare nei boschi e in montagna. Il grande gioco della vita mi ha portato sui sentieri dell'educazione in natura e della pedagogia del bosco, ambito in cui sono attualmente in formazione. Prima di questo ho fatto tante cose, alcune più interessanti di altre e ho seguito quasi sempre i miei interessi, le mie passioni e la mia motivazione intrinseca, dall'antropologia alla controcultura punk per citare due degli ambiti che mi hanno formato come individuo negli ultimi dieci anni della mia vita, sempre accompagnato da una profonda tensione anarchica, una spontanea coscienza ecologista, una radicale critica alla civilizzazione e la curiosità verso tutte le forme in cui si incarna e manifesta la selvatichezza e il non-addomesticamento dell'essere umano, degli animali e della natura.